Attimi di paura questa mattina, domenica 8 giugno, nelle acque al largo dell’isola di Sant’Andrea, dove un’imbarcazione a motore di circa 12 metri con a bordo due cittadini tedeschi – padre e figlia minore – ha iniziato a imbarcare acqua a circa 1,5 miglia dalla costa.
Erano da poco passate le 7.30 quando la Direzione Marittima di Trieste è stata allertata dalla centrale operativa del 112 di Palmanova, che ha segnalato la presenza dell’imbarcazione in grave difficoltà in mare aperto.
La sala operativa della Guardia Costiera (10° MRSC – Maritime Rescue Sub Center) ha immediatamente assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso, attivando la catena degli interventi e localizzando con precisione il natante in pericolo.
Fortunatamente, a circa 500 metri dalla barca in difficoltà, si trovava un’altra unità a motore che è stata subito dirottata sul posto per prestare la prima assistenza ai due naufraghi, nell’attesa dell’arrivo della motovedetta SAR 846 della Guardia Costiera di Grado.
Le condizioni meteorologiche non hanno facilitato le operazioni: un forte vento di circa 22 nodi ha reso complesso l’avvicinamento, ma l’esperienza dell’equipaggio della motovedetta ha permesso di raggiungere e scortare l’imbarcazione fino al sicuro approdo nel canale di Porto Buso.
Parallelamente, era stato allertato anche un mezzo dei Vigili del Fuoco a supporto delle operazioni. Una volta raggiunto un punto sicuro, i due occupanti sono stati trasbordati e messi in salvo: le loro condizioni di salute sono risultate buone e non si è reso necessario alcun intervento medico.
Resta da chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto, ma si sospetta un improvviso guasto tecnico o una falla nello scafo all’origine dell’ingresso d’acqua. Ancora una volta, la tempestività e il coordinamento dei soccorsi in mare si sono rivelati fondamentali per evitare una possibile tragedia.