In un’Italia che si conferma tra i leader europei dell’Economia del Mare – con 64,6 miliardi di euro di valore aggiunto diretto e oltre un milione di occupati – il Veneto si ritaglia un ruolo da protagonista. Con i suoi 40 comuni costieri (11 litoranei e 29 prossimi al mare), la regione non solo contribuisce con 4,6 miliardi di euro di valore aggiunto diretto, ma vanta anche un moltiplicatore tra i più alti d’Italia: ogni euro prodotto dall’economia blu ne attiva altri 2 nel resto del sistema economico.
A delineare questo scenario è lo studio “Ossermare – Economia del Mare 2024”, curato dal Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne per Informare, il soggetto attuatore del progetto nazionale “Economia del Mare”.
Un motore economico integrato
Nel 2022 il Veneto ha registrato un +18,6% di crescita del valore aggiunto nel comparto marittimo, ben al di sopra della media nazionale (+15,1%). La componente della filiera allargata porta il valore complessivo a 13,8 miliardi di euro (8,4% dell’economia regionale), un dato che testimonia l’elevata interconnessione del settore con le altre attività economiche.
I settori più rilevanti, in termini di valore aggiunto, sono:
- Servizi di alloggio e ristorazione (1,74 miliardi di euro, 37,8%)
- Attività ambientali e di regolamentazione (808 milioni, 17,6%)
- Movimentazione marittima di merci e passeggeri (707 milioni, 15,4%)
- Cantieristica (634 milioni, 13,8%)
- Filiera ittica (582 milioni, 12,7%)
Venezia capitale della Blue Economy regionale
La provincia di Venezia domina nettamente la scena con:
- 2,9 miliardi di euro di valore aggiunto (63,5% del totale veneto)
- il 69,4% degli occupati del settore
- oltre 9.400 imprese, pari al 65,4% dell’imprenditoria blu veneta
Seguono, a distanza, Padova, Rovigo e Verona, con incidenze molto più contenute.
Rovigo, tuttavia, si distingue nella filiera ittica, classificandosi al sesto posto nazionale per specializzazione nelle esportazioni, grazie a una performance da 138 milioni di euro nel 2023. Anche Venezia eccelle nell’export del settore ittico, posizionandosi al secondo posto in Italia per valore esportato.
Un settore dinamico, ma non senza ombre
Sul fronte imprenditoriale, il numero di imprese blu in Veneto si è ridotto dell’1% tra il 2022 e il 2023, in controtendenza rispetto alla crescita media nazionale (+1,5%). Sul piano occupazionale, invece, l’aumento è dell’8%, superiore alla media italiana (+6,6%).
Le imprese femminili rappresentano il 19% del totale (in linea con la media nazionale), mentre crescono con forza le imprese a conduzione straniera: +17,3% dal 2019, a fronte di un incremento nazionale del +16,3%.
Esportazioni: un punto debole per il Veneto
Nonostante alcune eccellenze, l’export complessivo dell’economia del mare in Veneto resta limitato: appena 166 milioni di euro nel 2023 (lo 0,2% del totale regionale), a fronte di oltre 1,1 miliardi di importazioni. Il saldo commerciale è quindi negativo per quasi un miliardo di euro, a indicare una scarsa propensione all’internazionalizzazione in alcuni comparti, in particolare nella cantieristica.