Volvo Ocean Race, è match-racing in oceano

Tutte e sei le barche hanno ripreso a navigare a ottima velocità grazie al vento di aliseo e puntano verso sud e verso la linea dell’equatore, che dista circa 1.000 miglia. AkzoNobel e Scallywag restano leader, mentre i leader di due giorni fa sono costretti inseguire e controllare al tempo stesso.

Le barche navigano al lasco stretto, a velocità intorno ai quindici nodi e la flotta, al rilevamento delle ore 14 è guidata da Team AkzoNobel che si trova più a sud e leggermente più a ovest del gruppetto degli inseguitori, mentre Scallywag continua in solitudine, una trentina di miglia più a sud e molto più a occidente. Il duo di testa è separato da meno di cinque miglia, considerando la distanza al traguardo di Auckland.

“Ce la stiamo battendo con AkzoNobel, in testa alla flotta e dirigendoci verso i Doldrum che credo sarà dove la tappa si vincerà o si perderà.” Ha detto nel corso di un collegamento con il race control centre di Alicante lo skipper di Scallywag David Witt. “I Doldrum saranno molto interessanti e noi abbiamo fatto in modo di trovarci dove volevamo, quindi per ora siamo abbastanza contenti.”

Scallywag e team AkzoNobel hanno approfittato di una transizione meno difficile nell’aliseo, lasciandosi dietro il gruppo dei quattro a nord-est, bloccato da una zona di aria leggera e instabile per sei ore la scorsa notte.

A un certo punto durante la notte (ora locale) MAPFRE, Dongfeng, Brunel e Turn the Tide on Plasticheranno tutti nel raggio di circa due miglia, con Brunel e MAPFRE ancora più vicini. “Ci siamo divertiti mica male ieri sera.” Ha detto da bordo di team Brunel il campione kiwi Peter Burling. “Siamo rimasti impantanati un miglio dietro a MAPFRE e abbiamo battagliato per circa mezz’ora. Poi siamo riusciti a passarli, è stato divertente.” Ma, successivamente, il canovaccio è cambiato ancora.

MAPFRE e Dongfeng hanno puntato decisamente a ovest, nel tentativo di minimizzare il tempo trascorso in condizioni così sfavorevoli. Brunel e Turn the Tide on Plastic non sono stati in grado di seguirli e si sono separati. “Entrambi sono partiti a 12 nodi verso ovest e noi non siamo riusciti a fare lo stesso, una bella seccatura.” Ha spiegato lo skipper di Brunel, il veterano olandese Bouwe Bekking. “E poi da sotto è spuntato Turn the Tide on Plastic. Siamo entrati anche noi nel vento ma MAPFRE e Dongfeng lo hanno fatto prima e se ne sono andati.”

I due leader della classifica generale, MAPFRE e Dongfeng vogliono ovviamente controllarsi e navigare a vista, in queste fasi della tappa. martedì pomeriggio, il report delle posizioni delle ore 14, mostra che il duo naviga vicinissimo, a poche centinaia di metri di distanza. “Fin dalla partenza siamo stati molto vicini.” Ha detto Xabi Fernandez, skipper della barca spagnola. “Naturalmente per noi l’obiettivo è vincere la tappa ma dobbiamo stare sempre molto attenti anche a Dongfeng. E credo che loro facciano lo stesso. Per ora abbiamo navigato a vista il 100% del tempo. C’è ancora molta strada da fare e molte transizioni da affrontare, tante opportunità per rientrare su quelli davanti. Tutte le opzioni restano aperte.”

Di certo questa carica verso sud richiederà molta energia ai velisti che dovranno affrontare il prossimo ostacolo, il passaggio delle calme equatoriali, che si è già dimostrato decisivo nella Leg 4, in senso inverso. I team dovranno decidere dove entrare nella fascia di convergenza intertropicale nelle prossime 48 ore. “Se potessi decidere la nostra posizione, a parte oltre la linea del traguardo, metterei la barca esattamente dove si trova ora.” Ha dichiarato David Witt. Solo il tempo dirà se l’ottimismo dell’australiano è giustificato.

Intanto ieri Vestas 11th Hour Racing è arrivata in Nuova Zelanda per essere sottoposta ai necessari lavori di riparazione. Il team ha emesso un comunicato: Il 12 febbraio Vestas 11th Hour Racing è stato scaricato dal cargo a Tauranga, in Nuova Zelanda, dal nostro shore team con l’aiuto di GAC Pindar. Lunedì sera la barca è poi stata trasportata in camion per 200 chilometri in un cantiere di Auckland dove inizieranno le riparazioni. ”Siamo contenti che la barca sia arrivata in Nuova Zelanda e che abbiano inizio i lavori di riparazione.” Ha detto lo skipper Charlie Enright dal Rhode Island. “L’equipaggio spera di poter rientrare presto in regata.”

A causa della stretta monotipia del Volvo Ocean 65, il cantiere italiano Persico Marine di Nembro ha costruito dagli stampi esistenti una nuova sezione della prua che è stata spedita ad Auckland. Il piano è di rimuovere le parti danneggiate dello scafo e sostituire con la nuova sezione, sotto la supervisione di un perito indipendente per essere conforme alle regole di classe. L’obiettivo è di rimettere in acqua la barca in tempo per la Leg 7 verso Itajaí, in Brasile, che partirà il 18 marzo. “Siamo grati di avere uno shore team e uno staff della logistica che ci aiutino a tornare in acqua.” Ha aggiunto Mark Towill, dalle Hawaii. “Il team ringrazia tutti per il supporto.” Vestas 11th Hour Racing fornirà ulteriori informazioni sulla riparazione e sulle indagini non appena saranno disponibili.

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