Barcolana 52: Scendono in campo gli studenti di ingegneria di UniTs

Presentato lo skiff in legno per la sfida tra università europee

Chi l’ha detto che il legno è “solo” il materiale delle barche tradizionali? Gli studenti della facoltà di Ingegneria Navale di Trieste hanno progettato e realizzato uno scafo di 4.7 metri di lunghezza che punta alla massima velocità: uno skiff – ovvero, una barca armata di terrazze, con un particolare design della chiglia – tutto in legno che avrà il compito di partecipare e ben figurare alla prossima edizione della 1001VelaCup, il circuito universitario di regate a dimensione europea a cui gli equipaggi di studenti possono partecipare con scafi autocostruiti.

L’università di Trieste partecipa al progetto con Audace Sailing Team, che sarà protagonista alle regate ma ha scelto Barcolana 52 Presented by Generali per promuovere il proprio progetto: la prima barca è stata presentata oggi, venerdì 9 ottobre alle 12.30 all’Infopoint Barcolana.

“Abbiamo scelto di supportare questo progetto – ha dichiarato il presidente della Società Velica di Barcola e Grignano Mitja Gialuz – con l’obiettivo di dare ancora maggiore valore alla collaborazione che abbiamo con l’Università di Trieste, e per sostenere questi giovani progettisti-velisti. Hanno tutti grandi ambizioni e grandi competenze tecniche oltre che sportive, e la loro sfida è quella di costruire uno scafo solo con materiali ecosostenibili, sfida che ben si sposa con Barcolana e i suoi contenuti ambientali”.

Audace Sailing Team nasce dall’idea di un gruppo di studenti di ingegneria navale nell’ambito del dipartimento di ingegneria e architettura dell’Università di Trieste. La sfida consiste nel progettare e poi costruire una barca a vela da competizione per affrontare team provenienti dal resto d’Italia e d’Europa nella regata del circuito universitario 1001VelaCup.

Dopo la fase di progettazione – spiega Marta Montagner a nome del team – abbiamo deciso di dedicarci alla costruzione di due scafi: uno interamente in legno che sarà esposto in Barcolana e uno in materiali compositi (ottenuti dall’unione di fibra di lino e resina epossidica a base di anacardi). Elemento chiave è la sostenibilità dei materiali utilizzati, che devono essere per la maggior parte di origine naturale o riciclabili in conformità al regolamento di regata. Il nostro obbiettivo a lungo termine è quello di riuscire prina a costruire uno skiff completamente ecosostenibile, sia dal punto di vista della produzione che dello smaltimento. Il team ora conta circa 35 studenti, appartenenti a varie facoltà del nostro dipartimento ed è grazie al loro lavoro che oggi possiamo ammirare i primi frutti del nostro progetto”.

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