Tokyo 2020: La Federvela già si muove per la logistica

Si è conclusa sabato la prima visita ufficiale in Giappone di una delegazione della Federazione Italiana Vela, formata dal Presidente Francesco Ettorre, dal Direttore Tecnico Michele Marchesini e dal Team Manager e responsabile della logistica Guglielmo Vatteroni, un’intensa settimana in cui sono state poste le fondamenta della presenza italiana in Giappone in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, che avranno in Enoshima la base per le regate olimpiche, nella stessa venue che ha ospitato la vela ai Giochi del 1964.

Durante la trasferta nipponica, la delegazione italiana ha avuto modo di incontrare fin da subito tutti i principali interlocutori della FIV in vista dell’organizzazione della trasferta per le prossime Olimpiadi, a partire dal Presidente della Japan Sailing Federation Hirobumi Kawano e da Aiko Saito, già DT della Nazionale giapponese e attuale delegato della JSF al coordinamento delle operazioni su Enoshima. Molto importanti anche gli incontri con Toru Iribe, sport manager per la vela di Tokyo 2020, Masaru Ariga (gestione immagine di Tokyo 2020), con il prefetto del Distretto di Kanagawa Yuki Kuroiwa, le autorità municipali di Fujisawa ed Enoshima, il responsabile della preparazione olimpica Takashi Hadano e soprattutto, presso l’Ambasciata Italiana a Tokyo, con Pierluigi Trombetta, Primo Consigliere e Capo dell’ufficio commerciale della nostra struttura diplomatica in Giappone. Un incontro, quest’ultimo, estremamente piacevole e soprattutto molto costruttivo in vista dell’attività prevista nei prossimi quattro anni.

La trasferta è stata molto positiva, siamo stati una delle prime delegazioni ad esser ricevuta dal comitato organizzatore e in generale torniamo a casa soddisfatti. Le difficoltà che sapevamo di trovare, si sono dimostrate reali e quindi gli incontri, soprattutto quelli con le alte autorità, sia sportive che civili, ci consentiranno di superare questi ostacoli”, sono le parole del Presidente della FIV Francesco Ettorre. “I problemi al momento non sono tanto legati alle Olimpiadi di Tokyo 2020, perché si tratta di questioni che sicuramente troveranno una soluzione, ma riguardano il percorso di avvicinamento ai Giochi, considerando che da qui al 2020 ci saranno diversi campionati internazionali e tappe di Coppa del Mondo, quindi le prime difficoltà le vivremo al di fuori di quella che è l’organizzazione olimpica vera e propria. La nostra trasferta era stata indirizzata principalmente per cercare una base in Giappone, come avvenuto per Rio 2016, ma questo non credo che sarà possibile, anche perché si tratta di una location completamente diversa, con normative e spazi altrettanto differenti, quindi, preso atto di questa situazione, abbiamo cercato di indirizzare la nostra spedizione verso ciò che realmente sarà possibile fare. Quindi, prima di tutto, trovare uno spazio dove allocare tutta la nostra attrezzatura, essendoci anche problemi legati al posizionamento dei container sulla terraferma, e su questo fronte la nostra visita è stata indispensabile. L’accoglienza che ci è stata riservata dalla delegazione giapponese è stata perfetta”, ha proseguito Ettorre, “e tutto il lavoro di questi giorni è stato impostato per cercare di risolvere le problematiche che ho appena evidenziato, anche perché manca poco ai primi eventi previsti in Giappone, vedi il Mondiale della Tavola RS:X, e le cose da fare non sono poche. Voglio ringraziare, in proposito, il Consolato Italiano, che ci metterà a disposizione una persona come riferimento e per fare da tramite in tutti questi aspetti, anche perché il problema della lingua non è certo da sottovalutare”.

Siamo decisamente soddisfatti di questo primo sopralluogo. Era importante prendere contatto con la venue di Enoshima e abbiamo avuto modo di raccogliere una serie di informazioni utili dal punto di vista tecnico: dati meteo, statistiche e wind patterns, caratteristiche dei fondali e del piano d’acqua”, spiega il DT Marchesini. “I vari campi di regata si preannunciano interessanti e avremo modo di verificare e approfondire i diversi aspetti tecnici già con le trasferte in programma per quest’anno. In generale, nei mesi estivi il regime è di brezza di medio-forte intensità, con onda formata e si inizia ad instaurare prima di mezzodì. Da tenere presente anche la frequenza dei tifoni a perturbare il sistema di alta pressione pacifica. I campi di regata più esterni dovrebbero essere abbastanza “aperti” e poco obbligati per quanto riguarda il bordeggio, quelli interni risentono degli effetti della costa. Sicuramente”, prosegue il DT della nazionale di vela, “il percorso di preparazione on-site che si è avuto su Rio non sarà ripercorribile per diverse ragioni, innanzitutto teniamo presente che si tratta di una location situata nell’emisfero boreale e anche alquanto a Nord, che poco si presta alla navigazione nei mesi invernali. Durante la nostra presenza a Tokyo ed Enoshima abbiamo incontrato temperature spesso intorno o sotto lo zero e precipitazioni nevose”.

Le prime sensazioni che abbiamo avuto sono buone, soprattutto per quanto riguarda il campo di regata, che sembra molto bello. Diciamo che dal punto di vista organizzativo, forse ancora non c’è la piena consapevolezza dia quello che accadrà nei prossimi anni e c’è ancora da lavorare parecchio”, aggiunge il Team Manager Vatteroni. “La venue è il marina realizzato per i Giochi nel 1964, ma nel frattempo sono passati più di 50 anni, gli spazi non sono più sufficienti e la questione andrà risolta…. Certo, logisticamente sarà diverso dal Brasile, quindi dovremo organizzarci adattandoci a regole e mentalità decisamente differenti rispetto alla nostra e a quella brasiliana. In generale il Giappone è organizzatissimo, funziona tutto molto bene, è quindi una realtà ben diversa dalla nostra, ma i costi sono notevoli, perché il tenore di vita è molto alto e gli spazi sono ridotti. La zona di Enoshima è comunque bella, anche se c’è il rischio che di estate ci sia un bel caos, perché è una località estiva molto frequentata. Anche la movimentazione a terra non sarà facile, perché i carrelli europei lì non possono viaggiare e quindi ci sarà da attivarci anche su questo fronte. Non sarà facile, ma contiamo, muovendoci in anticipo, di risolvere tutte queste situazioni”.

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