A Genova il World Yachting Sustainability Forum richiama oltre 120 delegati: l’industria nautica ridisegna il proprio futuro tra competitività, nuove normative e sfide green.
La seconda giornata del 65° Salone Nautico Internazionale di Genova ha confermato la centralità dei temi legati a sostenibilità, innovazione e competitività, linee guida imprescindibili per il futuro della filiera nautica.
Protagonista della mattinata è stata la quarta edizione del World Yachting Sustainability Forum, che ha riunito oltre 120 delegati tra leader del settore e rappresentanti delle istituzioni europee. In apertura, Ed Slack (direttore di IBI) e Marco Cappeddu (Fincantieri, referente ESG di Confindustria Nautica) hanno introdotto il confronto sulle sfide e le opportunità della transizione sostenibile.
La sessione iniziale, “The European Ocean Pact and Its Impact on the Boatbuilding Sector”, ha visto gli interventi di Massimo Pronio (Commissione Europea), Karin Aschberger (Joint Research Centre) e Philip Easthill (European Boating Industry). Al centro del dibattito i sei pilastri del Patto europeo per gli oceani, con un messaggio chiaro: la nautica da diporto deve affermarsi come attore indipendente nell’economia blu europea.
Lo sguardo si è poi spostato sui consumatori grazie ai dati presentati da Filippo Gozzi (McKinsey & Company): il 79% degli acquirenti cerca attivamente soluzioni sostenibili e la fascia d’età media dei nuovi armatori si abbassa a 45–55 anni, con i Millennial particolarmente interessati a tecnologie a basso impatto.
Il panel centrale “Navigating Sustainability: Redesigning Boating for the Consumer, the Industry, and the Planet”, moderato da Ed Slack, ha visto la partecipazione di Ferretti Group, Beneteau, Fountaine Pajot, Azimut|Benetti e il designer Dan Lenard. Tra le riflessioni emerse: semplificazione dei progetti, riduzione dei volumi e ripensamento del paradigma “più grande e più veloce” a favore di carene più efficienti e motori più piccoli.
Non sono mancate analisi sui costi: se i clienti accettano un premium del 10–15% per barche green, i sovraccosti delle nuove propulsioni arrivano oggi al 40–50%. Tuttavia, la convergenza di regolamentazione, domanda e innovazione lascia intravedere un futuro ottimista.
Parallelamente, si è svolto il convegno “La competitività della bandiera italiana – Il futuro del mercato tra novità normative e nuove opportunità”, promosso da TopLegal e Confindustria Nautica. Le tavole rotonde hanno approfondito le criticità del quadro normativo, il rischio di delocalizzazione, la burocrazia che penalizza i noleggi e la necessità di nuove leve regolatorie per rendere la bandiera italiana nuovamente attrattiva.
Tra i relatori: Chiara Todini, Enrico Napoletano, Marco Cappeddu, Simone Parizzi, Fulvio Luise, Domenico Ardolino, Massimiliano Musi, oltre ad esperti di sinistri e assicurazioni come Georgia Agu, Flavia Melillo, Francesco Gasparini e Alessandro Stabile.
Non solo nautica: nella stessa giornata, all’Eberhard & Co. Theatre è stato presentato CORE, progetto transfrontaliero Italia-Francia per la piccola pesca nell’alto Tirreno, finanziato dal programma Interreg 2021-2027. Il Comune di Genova ha inoltre illustrato le politiche sportive 2025–2030 e annunciato il Test-match Italia-Samoa, in programma il 22 novembre allo stadio “Luigi Ferraris”.
La seconda giornata del Salone ha così tracciato un percorso chiaro: la sostenibilità non è più un’opzione, ma la chiave con cui la nautica costruirà il proprio futuro.


