Marco Gradoni, il più giovane di Luna Rossa Prada Pirelli

Sono pronto per andare a Barcellona e stare in mezzo “ai grandi”.

Il vento in faccia, gli schizzi del mare in bocca, l’adrenalina della gara, la voglia di vincere: la grande, vera e unica passione del diciannovenne Marco Gradoni – uno dei timonieri di Luna Rossa Prada Pirelli – è sempre stata la vela, non importa quale. Purché agonistica. Quando a 13 anni vinse il suo primo Mondiale Optimist non era frastornato dal successo, perché lo aveva sapientemente costruito: «Pensavo sin dal primo giorno che sarei potuto diventare campione del mondo», dice appena tagliato il traguardo. E per dimostrare che non si trattava di una meteora passeggera, si riconferma al vertice della classifica mondiale Optimist altre due volte: un risultato talmente straordinario da fargli guadagnare – a soli 15 anni – il titolo di Rolex World Sailor of the Year (il più giovane di sempre). Lasciato l’Optimist, Marco prosegue con il 470 Olimpico e (in coppia con Alessandra Dubbini) conquista il Mondiale e l’Europeo under 24.

Allegro, socievole e grande tifoso della Roma, Marco è un talento naturale, il più giovane di Luna Rossa Prada Pirelli. «La sensazione quando volo su Luna Rossa è fantastica. Sento la responsabilità del mio ruolo perché so che un piccolo errore può causare gravi danni, ma non ho paura, solo grande rispetto. Lavorare in squadra è molto diverso rispetto alla mia carriera precedente: devi capire le persone che ti stanno attorno, andare d’accordo, rispettare i diversi caratteri, ma sto imparando molto. Da tutti. Dagli amici ciclisti ho imparato tanto sotto l’aspetto sportivo, fanno dei sacrifici impressionanti, ma in generale, di ognuno qui alla base, mi verrebbe da dire: vorrei essere come loro.

La mia motivazione giornaliera è andare in mare, perché è la mia seconda casa e poi andare su queste barche, che sono il futuro della vela. Per me essere a bordo, essere con Luna Rossa Prada Pirelli è una grande fortuna. E un grande privilegio. Mi sento pronto per andare a Barcellona e per stare in mezzo “ai grandi”»

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