Rinnovati i vertici di’Assonautica Italiana: Giovanni Acampora al timone dell’Economia del Mare

Giro di Boa per i 50 anni di vita dell’Assonautica nazionale Sinergia tra Assonautica, Unioncamere nazionale e Sistema camerale per il rilancio delle filiere dell’Economia del Mare

Giovanni Acampora, Presidente della Camera di Commercio di Frosinone-Latina e vice Presidente Unioncamere Lazio, è stato eletto quest’oggi a Roma presidente nazionale di Assonautica. Un’elezione avvenuta all’unanimità, con la totale condivisione da parte di tutti i soci e, dunque, delle Assonautiche territoriali, del sistema camerale e di Unioncamere Nazionale; apprezzatissimo l’intervento del Segretario Giuseppe Tripoli che ha rimarcato i temi della Blue Economy e delle filiere dell’economia del Mare.

Fanno parte del Consiglio Direttivo per il prossimo quinquennio Ciulla Andrea, Dal Buono Paolo, D’Amore Antonio, De Gioia Roberto, Del Principe Amedeo, Di Filippo Francesco, Gargano Giovanni, Lupi Enrico, Malorgio Vinicio Mauro, Masiero Marino, Pesto Fabio, Rosito Alba, Sabatini Gino e Senes Italo.

Il Collegio dei Revisori è composto dal dott. Salvatore Di Cecca con funzioni di Presidente, dott. Marco Di Nucci, dott. Alessandro Fasciani e come membri supplenti dott. Dario Pettinato e dott.ssa Maria Teresa Corrado. Il Collegio dei Probi Viri è costituito dall’avv. Liliana Cataldi con funzioni di Presidente, l’avv. Ernesto Schiano e l’avv. Paolo Gamba e membri supplenti il dott. Ferdinando D’Urgolo e l’avv. Andrea Di Croce.

“Il mare – ha tenuto a sottolineare Acampora – è sempre stato una delle più grandi sfide dell’uomo, spazio da conquistare e nel contempo risorsa da tutelare e proteggere; dalla risorsa mare l’uomo ricava costantemente alimenti, materie prime e anche energia. Così, il mare, presentandosi come un’importante leva sulla quale fondare parte dello sviluppo economico, deve stimolare un attento studio su tutte quelle attività che sono il frutto, o possono trovare giovamento, dalla presenza di questa risorsa”.

“La mia elezione – ha proseguito Acampora – arriva in un momento fondamentale, di “cambiamento epocale” per l’Assonautica, che arriva al suo 50esimo anno di attività, dove con un senso pragmatico porteremo l’Associazione ad essere il vero braccio operativo di tutto il sistema camerale nazionale e delle Assonautiche locali, così da assistere le imprese attraverso azioni, progetti ed interventi di semplificazione amministrativa, piani di investimento in innovazione tecnologica, di processo, di prodotto ed i tipo organizzativo, di sviluppo industriale e commerciale, per mezzo di comportamenti sostenibili, ecocompatibili ed innovativi, facilitando e promuovendo, nel contempo, fenomeni di aggregazioni di piccole e medie imprese operanti nelle filiere produttive legate alla risorsa “Mare”

Prima di esporre le sue linee programmatiche, il neo Presidente Acampora ha ricordato il compianto Presidente Malcarne, un uomo dalle grandi intuizioni, al quale ha riconosciuto il merito di aver pensato nuovi orizzonti operativi e margini di manovra per questa prestigiosa associazione. Un merito riconosciuto al Presidente Malcarne ed alla governance uscente di aver inserito nello Statuto (che comunque va rimodulato e riformato) il concetto di Economia del Mare, dal quale comincia la nuova avventura dell’Assonautica nazionale.

“Guardando al paese – illustra Acampora – l’Italia, baricentrica nel Mediterraneo, dispone di 7468 Km di coste, 15 regioni ed oltre 600 comuni bagnati dal mare (circa 20 milioni di abitanti) nonché, a livello europeo, il maggior numero di spiagge (più di 5 mila siti di balneazione sui 13 mila europei, pari al 35,8% del totale delle coste balneabili.

Il turismo marino è l’ambito dove si concentra la maggior parte delle imprese della blue economy, poiché più del 40% delle imprese dell’economia del mare è costituito da quelle che operano nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione (più di 77mila imprese). Vi è poi un altro 16% circa del tessuto imprenditoriale che riguarda il settore delle attività sportive e ricreative. Il settore della filiera ittica, invece, connesso in parte al turismo per ciò che concerne la filiera “dal mare alla tavola”, è il secondo settore della blue economy per numerosità imprenditoriale e conta quasi 33.800 imprese, pari al 18,2% del totale imprese dell’economia del mare. La filiera della cantieristica navale, poi, é uno dei comparti tradizionalmente più caratteristici dell’economia del mare sui mercati internazionali, ed è formata da 27.400 imprese, quasi il 15% del totale. Assume poi un ruolo fondamentale la movimentazione marittima di merci e persone (definiti anche come “trasporti marittimi”), che comprende 11 mila imprese, pari al 6,0% del totale imprenditoriale della blue economy. Oltre 6.600 imprese operano infine nel settore della ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (3,6%) e poco più di 500 in campo estrattivo marino.

L’ultimo rapporto di studio sull’Economia del Mare, unico nel suo genere, promosso dalla camera di Commercio che rappresento, in sinergia con Si.Camera, sotto l’egida di Unioncamere Nazionale (ultimi dati 2019 pre-covid), ci racconta come le imprese del mare sfiorino le 200 mila unità, rappresentando il 3,3% del totale complessivo dell’imprenditoria nazionale. Non solo, ma la numerosità delle imprese ha mostrato, negli ultimi cinque anni, una dinamica espansiva del +9,5%, contro un valore che non arriva al +1% per il totale dell’economia. Una forza imprenditoriale, quindi, che rappresenta un volano per la produzione economica, con il valore aggiunto prodotto dalla blue economy arrivato, prima della crisi pandemica, a circa 46,7 miliardi di euro, pari al 3,0% del totale economia, mentre il dato ’occupazionale è stato pari a 885,2 mila unità impiegato nel comparto, un dato che incide per il 3,5% sul totale dell’occupazione del Paese. Se si tiene conto della capacità di attivazione dell’intero sistema mare sul resto dell’economia, pari ad 1,9 euro per ogni euro prodotto direttamente, si arriva ad un valore aggiunto prodotto dalla filiera complessivamente considerata (produzione diretta e indiretta) di 134,5 miliardi di euro: l’8,5% del totale dell’economia italiana.”

 “E’ un traguardo importante – prosegue Acampora – con il mio impegno orientato all’unitarietà ed alla collaborazione tra la rete delle Assonautiche locali, al rilancio della portualità turistica, al sostegno dello sviluppo del turismo sportivo, al rilancio di una politica di sviluppo culturale nel Mediterraneo. Questa Presidenza sarà improntata all’equilibrio, all’innovazione e al cambiamento sia da un punto di vista strettamente finanziario che associativo per una stagione di pacificazione e rilancio.

Un nuovo quadro di riferimento per l’Assonautica italiana e per le sue articolazioni territoriali in uno scenario che deve farsi maggiormente CONTAMINARE dal tema del turismo e dei beni culturali e delle attività dirette e indirette in un nuova e strategica competenza delle Camere di Commercio, di cui l’Assonautica è e dovrà essere sempre più presente.”

L’Assonautica, con Acampora al timone, andrà ad elaborare la propria azione sotto l’egida dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo sostenibile, funzionali ad un rilancio occupazionale dei territori ed alla nascita di realtà imprenditoriali Green oriented, con anche azioni di divulgazione scientifica per la presentazione di progettualità tecniche di interesse strategico e trasversale al settore dell’Economia del Mare.

“A nessuno dovrà sfuggire – conclude Acampora- che il mio impegno sarà orientato allo sviluppo di queste tematiche con una Presidenza fortemente improntata all’equilibrio, all’innovazione e al cambiamento sia da un punto di vista strettamente finanziario che associativo, per una nuova stagione di pacificazione e rilancio. Ed é su questi temi e con questa vision che chiedo a tutti voi di sostenere questo nuovo corso che voglio sintetizzare con la formula delle 8R che semplifico in questo modo. Resilienza e resistenza, per resistere e contenere i danni della crisi pandemica; Revisione statutaria, per una revisione dello statuto in sintonia con i nostri nuovi indirizzi; Riequilibrio economico finanziario; Rafforzamento dei rapporti con il sistema camerale e con le associazioni territoriali; Riposizionamento istituzionale nell’avviare una interlocuzione forte e credibile con tutti i portatori di interesse nazionali; Rilancio di una nuova immagine e del nuovo ruolo dell’Associazione; Recupero di una credibilità con il mondo delle imprese delle associazioni datoriali ed degli stakeholder. R come…. ricominciare a navigare”.

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