Dall’Optimist tutti i podi azzurri delle ultime settimane

Quando avere solide basi significa avere la strada spianata verso una valida carriera velica: in queste settimane si stanno disputando in tutta Europa i massimi campionati continentali e mondiali delle principali classi sia giovanili, che olimpiche e non possono passare inosservati due fattori: che la vela italiana sta mietendo successi dopo successi; che tutti i velisti e veliste che hanno conquistato il podio, hanno iniziato dalla classe Optimist, seguendo l’iter zonale, interzonale, nazionale e per alcuni internazionale proposto dall’Associazione Italiana Classe Optimist con i programmi che stagionalmente vengono presentati alla Federazione Italiana Vela. Ultimo successo da registrare è sicuramente quello di Ruggero Tita, che dopo aver rappresentato l’Italia a Rio nell’acrobatico skiff 49er, ha vinto a Kiel il Campionato Europeo della classe olimpica mista Nacra 17, con a prua Caterina Banti. Tita fu Campione nazionale Optimist e partecipò in azzurro al Campionato del Mondo di Cagliari esattamente 10 anni fa. Anche Giacomo Ferrari (con a prua Giulio Calabrò), sesto al mondiale 470 di poche settimane fa e azzurro all’Olimpiade di Rio esce – con orgoglio – dal vivaio della classe Optimist: vinse l’europeo Optimist a squadre nel 2010. La settimana scorsa, un solo anno dopo aver disputato i mondiali ed Europei Optimist e aver gravitato nella nazionale Optimist Italia, Demetrio Sposato e Gabriele Centrone hanno vinto il Campionato Europeo Open Under 17 in Grecia. A Malcesine, tra l’elite della vela mondiale con il vincitore della Coppa America Peter Burling, pesanti medaglie olimpiche e tantissimi timonieri e velisti che hanno disputato l’ultima Coppa America, i fratelli Stefano e Gianmaria Ferrighi hanno dominato nella categoria Youth del Mondiale Moth, arrivando anche a più che onorevoli posizioni in assoluto (23 e 26): anche i Ferrighi hanno mosso i primi bordi sull’Optimist con Stefano in particolare, che si qualificò nel 2010 all’Europeo Optimist in Polonia, arrivando 14esimo, per poi proseguire sul foil di tendenza, il Moth. Ma non è finita qui: ai Mondiali Laser 4.7 tutti i medagliati arrivano dall’attività agonistica di Optimist Italia; Cesare Barabino vincitore di un bronzo all’europeo Optimist del 2015 ha conquistato in Belgio il bronzo assoluto e l’oro categoria Under 16; Giorgia Cingolani, in azzurro agli Europei Optimist dello stesso anno, ha vinto nella stessa categoria tra le femmine, salendo sul podio nell’assoluta, alle spalle di Federica Cattarozzi-prima-, anche lei formata con le regate Optimist e capace oggi nel Laser di esprimersi ancora meglio. Anche Guido Gallinaro, oro all’Europeo Laser Radial a luglio e già sul tetto del mondo nel Laser 4.7, vanta risultati di tutto rispetto nel suo passato Optimist, tra cui un titolo nazionale. In due mesi praticamente tutte le medaglie arrivate all’Italia giungono da chi si è formato sull’Optimist: risultati abbastanza chiari che la dicono lunga sulla validità di una barca, che seppur brutta e sicuramente controtendenza alla vela moderna, garantisce sempre massima sicurezza a tutti i bambini con qualsiasi condizioni di vento e mare, oltre a formare velisti tecnicamente e tatticamente validi per la sua alta competivitià e partecipazione internazionale. In questi ultimi tre anni Optimist Italia ha sempre avuto un proprio timoniere nella top ten di un mondiale; nel 2017 al mondiale in Thailandia, oltre a vincere l’oro nella classifica individuale grazie a Marco Gradoni, ha conquistato un ottimo sesto posto nella speciale classifica per nazioni, il Miami Herald Trophy, su ben 62 nazioni presenti.

Intanto a Burgas, Bulgaria, si stanno ormai concludendo i Campionati Europei Optimist, con la squadra azzurra che contrariamente ai recenti mondiali, non si sta esprimendo al meglio delle sue possibilità:”Questo Europeo è una regata iniziata non bene dai nostri ragazzi, che non hanno preso un buon feeling con l’onda fastidiosa e con i salti di vento mortiferi, che hanno creato più di un problema. Quando si inizia male è difficile recuperare mentalmente e purtroppo i nostri non ci sono riusciti. Il rammarico è che i ragazzi non hanno mostrato il proprio potenziale; allo stesso tempo sarà per tutti un’esperienza importante per il futuro, soprattutto per i più giovani, che nella maggior parte dei casi è alla prima esperienza internazionale.
Ogni regata ha una sua storia e bisogna accettare i verdetti con umiltà e spirito propositivo, senza dimenticare che stiamo sempre parlando di una classe giovanile, dove la concorrenza è sempre molto serrata. Sabato la conclusione di questo Europeo, in cui i risultati finali sono ancora incerti per alcuni errori dei primi in classifica, a dimostrazione della complessità del campo di regata “ – ha commentato il team leader della spedizione Marcello Meringolo, presente a Burgas con il coach Simone Ricci.

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