Bricole rotte, pericolo mortale in laguna per pescatori e diportisti

Pericolo mortale in laguna. Nonostante i numerosi e vari appelli dei pescatori e dei diportisti alla Guardia Costiera e agli enti competenti continua il pressoché simultaneo distacco di numerose vecchie bricole. I pali posti a segnalazione dei canali, corrosi dalle teredini (parassiti marini che si nutrono di legno marcio), spariscono da un giorno all’altro, trascinati via dalle correnti, particolarmente forti in questi giorni.

I pescatori – come riportato su Il Gazzettino – riferiscono che se ne trovano, ormai, perfino in mare aperto. I tronconi possono squarciare il fondo di qualunque imbarcazione piccola o media che li urti, anche a bassa velocità. I precedenti non mancano e il fenomeno risulta massiccio perché la quasi totalità delle bricole ora marcescenti fu conficcata all’incirca una ventina d’anni fa. È, dunque, scontato che il fine vita stia sopraggiungendo simultaneamente per tutti i pali.

Si tratta di una situazione intollerabile. I morti ci sono già stati. Vogliamo ancora tragedie? – commenta, allarmato, il responsabile per il Veneto del settore Pesca della Lega delle cooperative Antonio Gottardo –Credo – prosegue – che gli organi competenti, invece di pensare sempre alle grandi opere, farebbero assai meglio ad occuparsi della manutenzione ordinaria. Occorre seguire l’esempio della Repubblica di Venezia. Alla Serenissima non sfuggiva nulla e l’incuria veniva severamente punita”.

La situazione si trascina già da parecchio tempo, già in estate infatti alcuni organi di stampa avevano segnalato la situazione di pericolo. Di certo lo scandalo che ha investito qualche mese fa il Magistrato alle Acque di certo non ha aiutato e velocizzato la risoluzione della situazione.

Fonte: Il Gazzettino – Foto: ChioggiaAzzurra

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