La Barcolana arriva in libreria, una scrittrice del Canton Ticino scrive un libro

Quest’anno la Barcolana è raccontata da una scrittrice e giornalista ticinese (pluripremiata al Premio Bancarellino, al Premio di Letteratura per ragazzi Mariele Ventre, al Premio Stresa di Narrativa e al Giallo Stresa; scrive per “Azione” e per “Il Giornale”) che ha reso protagonista del suo racconto un uomo triestino di nascita, realmente vissuto, che a Trieste fu a capo dei Servizi di Sicurezza ONU e che l’Autrice ha intervistato qualche anno fa. Un libro ambientato durante la Barcolana, con un ulteriore riferimento a una specificità friulana, quella delle coltellerie per caccia e pesca di Maniago.

Manuela Mazzi, giornalista e scrittrice ticinese ha deciso così di scrivere il suo breve romanzo giallo ambientato durante la manifestazione, “L’ultima Barcolana” (edito da Safarà Editore, ottobre 2014), già nelle librerie di Trieste (Lovat, Feltrinelli, Giunti, Transalpina, Minerva, Nero su bianco, Ubik).

Che cosa accade se, durante l’importante manifestazione della Barcolana, una spia in pen­sione come Mister Jack Tompson (ex agente con incarichi speciali dell’Onu a Trieste) si ritrova, nottetempo, ad assistere a un possibile delitto? Le pagine bianche in fondo al testo, con uno spazio dedicato a ogni personaggio, aiuteranno il lettore a segnare gli indizi per trovare il colpevole, attraverso una storia ancorata al territorio friulano non solo per l’ambientazione a Trieste, ma anche per la menzione dei famosi coltelli per pesca e caccia di Maniago.

L’Autrice ha anche immaginato come sarebbe potuto diventare il figlio dell’uomo che intervistò a Trieste, il cosiddetto Mister Jack Tompson, e quel figlio è Sir TJ, il protagonista scrittore-detective-spilungone degli altri due gialli pubblicati per Safarà Editore “Un giallo da concorso” (ottobre 2012) e “L’ancora insanguinata” (dicembre 2013), i quali hanno – appunto – entrambi come sottotitolo “Le avventure in giallo di Sir TJ”. In uscita per fine anno l’ultimo della serie, “Una tigre a Venezia”.

L’AUTRICE – Manuela Mazzi (Locarno, 1971) è gior­nalista e scrittrice, lavora per il settimanale «Azione» dal 2004. In precedenza ha collaborato con diverse testate giornalistiche ticinesi e con il quotidiano italiano«Il Giornale». Da una decina di anni, appena può si trasforma in un’artigiana nel mondo del­la fantasia: scrive racconti, reportage narrativi e romanzi. Al suo attivo ha nove libri, compreso il presente racconto. Per Safarà Editore ha pubblicato dei gialli aventi per protagonista Un giallo da concorso L’ancora insanguinata per “Le avventure in giallo di Sir TJ” di cui uscirà a breve il terzo episodio dal titolo Una tigre a Venezia. Il suo Un gigolo in doppiopetto Guardie, ladri e tracciatori nel 2010 è stato selezionato tra i venti titoli partecipanti al Premio Banca­rellino, gli è stato conferito dalla giuria tecnica della III edizione del Premio di Letteratura per ragazzi Mariele Ventre la menzione speciale per la «migliore opera di narrativa di autore straniero di lingua italiana, destinata a ragazzi 12/16 anni» e ha ricevuto una targa speciale dalla giuria del Premio Stresa di Narrativa. La sua ultima pubblicazione, Il furto della verità, è la versione inte­grale di un giallo anticipato a puntate sulle pagine culturali del «Corriere del Ticino», le cui protagoniste, sempre nel 2014, sono finite in un racconto di Manuela Mazzi, che è stato selezionato tra i finalisti di Giallo Stresa.

 

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