Intervento della Guardia Costiera al largo di Grado: patente ritirata e sanzione da 5.000 euro per un diportista italiano sorpreso a dormire ubriaco sul catamarano in moto
Nel tardo pomeriggio di domenica 7 luglio, la Sala Operativa del 10° Centro Secondario di Soccorso Marittimo di Trieste è stata allertata da una segnalazione insolita: un’unità da diporto in navigazione ha avvistato, a circa 5 miglia dalla costa al largo di Grado, un catamarano che procedeva a motore navigando in cerchio e a velocità sostenuta, senza nessuno visibile ai comandi o sul ponte.
Immediatamente sono scattate le operazioni di verifica con l’invio della Motovedetta SAR CP 846 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Grado e del battello litoraneo GC B 174. Dopo circa venti minuti, le unità della Guardia Costiera hanno intercettato il catamarano in movimento, riuscendo ad affiancarlo e a salire a bordo. La situazione è apparsa subito chiara: il comandante dell’imbarcazione, unico presente a bordo, stava dormendo profondamente.
La Guardia Costiera ha subito ripristinato le condizioni di sicurezza per la navigazione e ha scortato il catamarano fino al sorgitore di Grado per i dovuti accertamenti. I controlli hanno rivelato che il comandante, cittadino italiano, aveva un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge: per lui è scattato il ritiro della patente nautica, il sequestro dell’imbarcazione e una sanzione amministrativa di 5.000 euro, mentre restano in corso ulteriori verifiche per eventuali responsabilità penali.
«La situazione creatasi costituiva un serio pericolo per la sicurezza della navigazione e per la vita umana in mare – sottolinea la Guardia Costiera – che poteva sfociare in tragici eventi come una collisione con altre unità o mettere a rischio eventuali bagnanti».
La Guardia Costiera ricorda a tutti i diportisti l’importanza di assumere comportamenti responsabili in mare: verificare sempre le proprie condizioni psicofisiche, controllare lo stato dell’imbarcazione e delle dotazioni di sicurezza prima di salpare, a tutela della propria incolumità e di quella altrui.

