Assonautica interviene a Port in Italy

Intervento tecnico di Marino Masiero Presidente di Assonautica Venezia che ha sottolineato la necessità di una programmazione strategica di rinforzo sia dimensionale che qualitativa delle singole imprese a livello nazionale

Si è tenuta ieri a Roma la tavola rotonda di Assonat “Port in Italy: un piano strategico per la portualità turistica italiana” presso la sede di Confitarma /Istituto Italiano di Navigazione. Tanti i temi trattati, dagli scenari normativi della legge Bolkestein alla fiscalità, dalla necessità di fare rete tra i porti alla transizione energetica, a seguire: fiscalità, digitalizzazione, internazionalizzazione e impresa. Un momento di confronto importante tra i vertici della portualità turistica italiana e le istituzioni voluto dal Presidente Luciano Serra che ha messo sul tavolo le potenzialità e le criticità del settore. Relatrice d’eccezione il Ministro del Turismo Daniela Santanchè.

Intervenuto il Presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora: “Come sistema delle camere di commercio ci faremo carico delle istanze della portualità turistica, che porteremo ai tavoli di confronto istituiti dal Ministro per le politiche del mare e che faranno parte del Piano del Mare nazionale in corso di definizione. L’Economia del Mare italiana non può prescindere dalla forza del turismo nautico, cuore pulsante del Made in Italy e settore strategico per la crescita del Paese”.

Intervento tecnico di Marino Masiero Presidente di Assonautica Venezia che ha sottolineato la necessità di una programmazione strategica di rinforzo sia dimensionale che qualitativa delle singole imprese a livello nazionale, auspicando un coordinamento dell’azione nella conferenza Stato-Regioni. “Abbiamo bisogno di utilizzare gli strumenti normativi che ci sono sia per superare la Bolkestein, sia per migliorare l’offerta al pubblico diversificando i servizi attuali: mobilità sostenibile a favore del pubblico, porti aperti, nuove figure professionali che accompagnino il turista nei territori andando a valorizzare l’immenso patrimonio archeologico, artistico, culturale, enogastronomico e del paesaggio, creando nuovo indotto. Le imprese devono accettare le sfide ed investire utilizzando ogni strumento normativo, tra questi il project-financing che può essere attivato dal privato ma che è poco conosciuto.”

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