Salone Nautico: in Torre Porta Nuova alcune anticipazioni del X Rapporto Nazionale sull’Economia del mare

Un totale di 9.526 imprese sul territorio veneziano per un valore assoluto di 1.8 miliardi di euro. Sono alcune delle pillole contenute nel X Rapporto Nazionale sull’Economia del mare, illustrate in anteprima al Salone Nautico nel pomeriggio di oggi, venerdì 3 giugno, in una conferenza che si è svolta nella Torre di Porta Nuova all’Arsenale di Venezia. Lo studio è curato da Informare (Internalizzazione, Formazione ed Economia del Mare), azienda speciale della Camera di Commercio Frosinone – Latina. Alla presentazione è intervenuto in rappresentanza della città l’assessore comunale al Bilancio.

Ad introdurre i lavori il saluto di Marino Masiero, presidente di Assonautica Venezia, che ha preceduto Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio di Frosinone-Latina e Assonautica Italiana, Luciano Serra, presidente Assonat, Associazione nazionale approdi e porti turistici, e Antonello Testa, consigliere delegato all’Economia del mare di Informare.

“Si tratta di un rapporto – ha detto in apertura Masiero – diventato punto di riferimento per il settore, con dati importanti per le imprese che vogliono creare lavoro. Mi auguro, visto anche il successo di questo Salone e della sua crescita nelle tre edizioni, che si arrivi qui anche per la presentazione dell’XI edizione del documento”.

Analisi utili, come ha sottolineato anche l’assessore al Bilancio, che consentono di lavorare su un modello sostenibile. “L’Europa – ha spiegato Giovanni Acampora – ci ha messo di fronte ad una sfida importante: dobbiamo raggiungere gli obiettivi del green deal e transitare da una economia blu ad una economia blu sostenibile. Per raggiungere questo step anche le istituzioni devono fare il loro lavoro e mettere in campo una agenda che preveda tempi certi in materia di autorizzazioni e di investimenti. Le aziende del settore amano il mare e vogliono preservarlo. E le sfide che abbiamo davanti si raggiungono solo facendo squadra”.

Acampora ha dato appuntamento alla presentazione del Rapporto completo a Gaeta, dove dal 16 giugno si aprirà anche il Blu Forum Italia Network, che raccoglie tutti gli attori del settore, dalle istituzioni, alle associazioni, alle imprese e che si collegherà al network europeo per la sostenibilità. Alla necessità di fare squadra si è appellato anche Luciano Serra, che ha ricordato come “dal 2021 l’Europa ha dato il via ad importanti provvedimenti che puntano ad eliminare la contrapposizione tra economia del mare e ambiente e mettono tutti di fronte alla necessità di trovare un equilibrio”. 

A chiusura del convegno è toccato ad Antonello Testa presentare le anticipazioni del X Rapporto. “Questo strumento – ha detto – considera il mare come un insieme di filiere composite da studiare come un unico sistema. Nella decima edizione abbiamo analizzato per la prima volta gli investimenti che il settore fa sulla sostenibilità. Il mare è risultato il comparto che più di tutti lavora in questa direzione. Lo studio non inserisce più solo i Comuni litoranei, ma individua delle aree territoriali marine, che hanno almeno il 50% del territorio coinvolto nell’economia di comparto, con centri situati ad almeno 10 chilometri dal mare”.  

Nel quadro mostrato da Testa, “Venezia si colloca in posizioni di assoluto rilievo per numero di imprese tra filiera ittica, attività sportive e ricreative, servizi di alloggio e ristorazione, industria delle estrazioni, settore ricerca, regolamentazione e tutela ambientale e comparto di movimentazione merci e passeggeri. Il Nord-Est – ha proseguito – è cresciuto dell’1.5% in un biennio critico come quello appena trascorso. Venezia è al 4° posto in Italia con le sue oltre 9mila e 500 imprese e una incidenza del 12.4% sul totale dell’economia territoriale”. Anche in termini di specializzazione “nelle singole filiere Venezia e il suo territorio sono una eccellenza: si contano 1418 imprese nel settore ittico con un tasso misurato di specializzazione 3 volte superiore rispetto al dato nazionale, mentre le 1.579 aziende del settore trasporto e mobilitazione hanno una specializzazione di 10 volte maggiore della media. Per non tralasciare – ha concluso – le 5.599 aziende attive nella filiera del turismo”.

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