Prada Cup: si regata o no? La decisione entro le 04:30 (italiane) di domani

Arriverà entro le 16:30 (le 04:30 di giovedì in Italia) la tanto attesa decisione in merito alla possibilità o meno di posticipare le restanti sfide della Prada Cup.

Da una parte come oramai è noto vi è ACE, l’ente organizzatore dell’America’s Cup, e dall’altra il Challenger of Record. Se il primo spinge per posticipare la conclusione dell’evento che garantisce l’accesso all’America’s Cup, il secondo – forte anche di quanto scritto nel regolamento – preme per scendere in acqua il prima possibile, anche a porte chiuse.

La volontà degli organizzatori della Coppa America sarebbe quella di proseguire l’evento ma solo con la presenza del pubblico. Per questo motivo nonostante il livello di allerta ad Auckland sia stato abbassato da 3 a 2, ciò permetterebbe la disputa di eventi sportivi con il rispetto del distanziamento, ma non basterebbe a garantire la presenza degli spettatori in mare e nel villaggio.

Challenger of Record America’s Cup 36 (COR 36) – l’organizzatore della PRADA Cup – ha sollecitato l’America’s Cup Events (ACE) a richiedere un’esenzione per continuare la Finale della PRADA Cup in conformità con il calendario delle regate e per venire incontro alle legittime aspettative dei concorrenti coinvolti, del pubblico internazionale e delle reti televisive internazionali che hanno già programmato le loro trasmissioni.

Purtroppo ciò non è avvenuto, nonostante un protocollo e una procedura che sono stati messi in atto da mesi nel caso si verificasse tale circostanza. Il COR 36 è stato ora informato da ACE che stanno discutendo con le Autorità diverse opzioni, tra cui il rinvio delle regate al 26 febbraio; ciò è in totale violazione del regolamento, che ha fissato il 24 febbraio come la fine della PRADA Cup, senza alcuna proroga possibile.

Il COR 36 sta infatti cercando di garantire che la finale della PRADA Cup riprenda già il 19 febbraio, nel rispetto della salute pubblica e dei protocolli imposti dal governo della Nuova Zelanda. Il COR 36 ha anche offerto il suo pieno supporto ad ACE e alle autorità locali per implementare immediatamente il piano di gestione degli allarmi di livello 3 previsto dall’evento AC36 COVID-19 Management On Land and On Water Plans. Questi piani prevedono che, in un’allerta COVID-19 di livello 3, il Villaggio AC36 venga chiuso e le regate riprendano “a porte chiuse”, senza pubblico, come già accade per molti eventi sportivi internazionali (Formula 1, Australian Open, etc.).
Questo piano di gestione in acqua è già stato sperimentato e può quindi essere immediatamente attivato previa approvazione delle Autorità. Poiché le squadre sono autorizzate a navigare e ad allenarsi anche con l’allerta COVID-19 di livello 3, è difficile capire perché non sia consentito regatare “a porte chiuse” applicando gli stessi protocolli.
In questo contesto, e nel rispetto del regolamento, non c’è motivo di ritardare ulteriormente lo svolgimento delle regate come da programma, dando ad entrambe le squadre la possibilità di completare il numero di prove richiesto dalla serie entro i termini e le scadenze imposti dal calendario delle competizioni. Va ricordato che altrimenti si applicherebbe la Regola A2.3 (b) dell’Appendice A delle World Sailing Racing Rules of Sailing America’s Cup edition Version 3.03 for the 36th America’s Cup presented by PRADA – che prevede che “… .il vincitore è la squadra con il punteggio più alto alla data della data finale programmata ”.

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