Vela e lockdown: L’intervista a Silvia Zennaro

L'atleta chioggiotta dopo Tokyo 2020 pensa già a Parigi 2024!

In questi giorni di lockdown, in attesa della riapertura dei circoli e della possibilità di spostarsi anche oltre il territorio regionale, Silvia Zennaro ha trovato ospitalità per i suoi allenamenti presso Darsena Le Saline. Abbiamo approfittato della presenza in città dell’atleta delle Fiamme Gialle per parlare con lei di passato recente, presente e futuro della sua carriera sportiva.

Velaveneta.it: Silvia, partiamo da dove ti avevamo lasciato, in Australia – dove forse per uno strano scherzo del destino avevi già iniziato, seppur per altri motivi, a regatare con la mascherina. Di li a poco sarebbe dovuto arrivare anche dalla FIV la conferma sul nome dell’atleta che avrebbe rappresentato l’Italia a Tokyo 2020 nel Laser Radial, a che punto era la tua preparazione? 
Silvia Zennaro: Si, ormai è dai primi di Gennaio che indosso la mascherina, prima gli incendi poi il coronavirus. In Australia erano finite le mascherine e mi ero fatta portare una scorta dall’Italia, quando sono tornata in Italia non ce ne erano più. Avevo dato tutto per la preparazione invernale, per il Mondiale che poteva essere molto molto importante per le selezioni, dovevo tenere duro ancora un pochino e poi dare il massimo fino ad Agosto, il programma ero questo e tutto stava andando secondo i piani.

Velaveneta.it: Da atleta, come hai preso il rinvio delle olimpiadi di un’anno? Altro tempo per potersi allenare o comunque uno stress psicologico non indifferente?
Silvia Zennaro: Inizialmente una tragedia, quando si vede il traguardo e poi te lo spostano devi ricalibrare tutto, spendi le energie per arrivare morto alla fine, ma se la fine è più in la non credi di potercela fare. 20 minuti dopo ho realizzato che avrei potuto “riposare” o meglio recuperare un po’ durante la quarantena che mai avrei pensato fosse per due mesi, neanche dopo le Olimpiadi di Rio mi ero riposata così tanto… ora posso tenere duro per altri 4 anni!!

Velaveneta.it: Con il lockdown come è cambiato il tuo modo di allenarti?
Silvia Zennaro: Dal punto di vista della preparazione a terra non è cambiato, mio fratello è il proprietario di Crossfit Chioggia quindi abbiamo trasferito tutto a casa, in più o messo la bici sui rulli ed ho corso quando e come si poteva, mi è mancata tanto la barca e la mia schiena se ne è accorta dopo questi giorni di uscita!

Velaveneta.it: Vederti allenare a Chioggia, dove vivi e sei nata sportivamente, negli ultimi anni è un fatto più unico che raro… che effetto ti fa allenarti qui?
Silvia Zennaro: E’ bellissimo anche per me! Ed in questa settimana le condizioni sono a dir poco fantastiche, sinceramente non me l’aspettavo ma meglio di così non posso volere! Ieri alle 14:22 era ancora seduta a tavola alle 15:00 ero fuori in barca, è comodo così! A tal proposito ringrazio con tutto il cuore la Darsena Le Saline che fin da subito, già quando era uscita la prima lista di atleti di interesse nazionale, si sono dimostrati super disponibili nel offrirmi supporto e farmi riprendere gli allenamenti. Devo dire che la MIA CITTA’ quando si tratta di starmi vicina non si tira mai indietro! Grazie. 

Velaveneta.it: Sei una velista olimpionica ma a casa tua si parla anche di medicina, come pensi cambierà il modo di regatare nel prossimo futuro a causa di questa pandemia?
Silvia Zennaro: Si, diciamo che avevo due medici attorno, infatti per i primi 15 giorni mi sono completamente isolata nell’appartamento accanto, non volevo rischiare in alcun modo di ammalarmi se le Olimpiadi fossero state a Luglio, poi stavo uscendo di testa e sono ritornata a casa anche perché avevo bisogno di tutte le mie cose. Sono stati in prima linea e non si sono mai ammalati, vuol dire che se una persona è forte ed in salute, come un atleta per esempio, ha difficoltà ad ammalarsi se si rispettano le linee guida. Sinceramente non so come si evolverà la situazione ma già a Palma a primi di Marzo siccome ero italiana alcuni avevano preso le distanze. Ad ogni modo siamo fortunati che il nostro sport è in mezzo al mare e a rischio contagio 0 (così hanno stabilito) quindi spero che si riprenderà il prima possibile, forse il problema sarà viaggiare. 

Velaveneta.it: Pensi questo stop ad allenamenti e regate potrà avere anche qualche effetto sulle ranking list?
Silvia Zennaro: Non penso, se una persona ha fatto comunque il massimo alla fine siamo stati tutti fermi, a questi livelli non sono 5 giorni in più o in meno che fanno la differenza, penso che l’importante di questo periodo fosse rimanerci con la testa, per esempio io non mi sono mai sentita in ansia perché facevo quello che potevo, il resto non dipendeva da me non potevo controllarlo quindi niente stress inutili. Nel momento il cui si poteva riprendere ero già in acqua ed il tempo è volato, devo solo continuare a mettere un po’ di olio agli ingranaggi e a breve sarò come prima!

Velaveneta.it: Silvia Zennaro ha già deciso cosa farà “da grande”? Ti piacerebbe restare nel mondo della vela?
Silvia Zennaro: Non ho ancora deciso perché… durante questa quarantena ho deciso che farò anche la prossima campagna olimpica, non sono ancora troppo “grande” per un Parigi 2024. 

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