Volvo Ocean Race, ora si guarda avanti

Stanchezza, fatica, felicità, preoccupazione. Tante emozioni, che certamente hanno provato i velisti che hanno preso parte all’impegnativa Round Britain and Ireland Race. E ora, cosa li attende?

Per Abu Dhabi Ocean Racing è stata una settimana felice, ma il team portacolori dell’emirato cerca di tenere a bada l’ottimismo. La vittoria ottenuta, con un nuovo fortissimo record nella classe monoscafi alla Round Britain Race ha confermato l’idea diffusa che lo skipper Ian Walker e il suo equipaggio saranno fra i più seri contendenti alla dodicesima edizione del giro del mondo, dopo che le prestazioni non proprio brillanti del mezzo a disposizione avevano bloccato le ambizioni dell’olimpionico britannico le ultime volte. Come è nel suo stile, Ian Walker non si è mostrato troppo entusiasta al suo arrivo a Cowes, sottolineando anzi che: “Ci sono ancora molte aree dove migliorare.” Ma il grande sorriso sul suo viso raccontava una storia diversa. “Anche se è stata una grande regata e abbiamo ottenuto un grande risultato, il nostro obiettivo rimane comunque la Volvo Ocean Race e continueremo a prepararci con questo obiettivo in mente.” ha detto lo skipper britannico. Unico neo di una regata pressoché perfetta, tuttavia, gli incidenti occorsi a due degli uomini chiave del team Justin Slattery, che ha riportato una frattura costale e Phil Harmer che ha una mano fratturata, durante le oltre 1.800 miglia. Oltre a due problemi tecnici di minore entità.

Sia Dongfeng Race Team che il team spagnolo guidato da Iker Martinez hanno trascorso gran aprte dei cinque giorni di regata a tallonare Azzam, concludendo al terzo posto. Un risultato davvero notevole considerando che l’equipaggio guidato da Charles Caudrelier non può certo essere considerato come un gruppo di veterani, soprattutto nel caso delle quattro matricole di nazionalità cinese. Anche loro, comunque, non si sono certo riposati sugli allori questa settimana. Il team si è infatti trasferito da Southampton a Newcastle per partecipare al corso di sicurezza e sopravvivenza insieme agli altri equipaggi. L’addestramento, che copre molte aree, quali le emergenze derivanti da incendio o quelle mediche, alle tecniche di sopravvivenza in mare, è un prerequisito obbligatorio per tutti i team partecipanti al giro del mondo a vela in equipaggio, nonché un momento importante per tutti i velisti. Come ha ben spiegato Jiru Yang (detto Wolf): “Wow! Sono stati due dei giorni più intensi della mia vita, e probabilmente anche due fra i più utili. Spero proprio i non aver mai bisogno di quello che ho imparato.”

Iker Martínez, che ha rinfrescato le sue competenze in tema di sicurezza messe alla prova nel corso delle ultime due edizioni della regata, ha certamente la mente rivolta alla preparazione della sua barca, il cui main sponsor deve ancora essere ufficializzato. Dopo aver portato a termine la Round Britain and Ireland Race, il velista iberico ha infatti dichiarato: “Abbiamo avuto alcuni problemi elettrici che non ci hanno certo dato una mano, soprattutto per la navigazione.” Lo skipper spagnolo deve ancora confermare tre dei componenti dell’equipaggio e l’identità dell’onboard reporter, ma in quest’ultima settimana il team non ha fornito notizie in merito.

I giovani di Team Alvimedica hanno ottenuto la quarta piazza fra i Volvo Ocean 65, sopravanzando l’equipaggio femminile di Team SCA di soli 10 minuti dopo una lotta bordo a bordo durata quasi cinque giorni. Lo skipper americano Charlie Enright ritiene che le condizioni meteo da dottor Jekyll e mister Hyde incontrate durante la regata abbiano mostrato la forza su cui può contare il suo equipaggio. “Tempo duro e percorso duro sono un buon modo per mettere alla prova il carattere, e mi pare chiaro che abbiamo un buon gruppo di personalità forti.” ha detto Enright.

L’allenamento durissimo delle ultime due settimane è stato rivelatore per le veliste di Team SCA, e tuttavia Abby Ehler crede che sia stato molto positivo, una preparazione ideale in vista del giro. “Allenarsi nelle condizioni peggiori possibili, ti fa capire quanto sia dura. Non ci si sente, e non ci si vede con i cappucci delle cerate ben chiusi, quindi si impara moltissimo su come ci si sentirebbe in circostanze simili.”

Da parte sua Team Brunel ha continuato il suo allenamento solitario alla base di Lanzarote e l’ultimissimo arrivato, Team Vestas Wind ha lavorato intensamente in vista del varo del suo Volvo Ocean 65, che ha toccato l’acqua per la prima volta questa settimana.

Articoli relativi

Commenti