L’assenza di American Magic e l’incertezza sui team partecipanti mettono in crisi la Coppa America di Napoli 2027, vittima di una gestione definita “discutibile” dal defender Emirates Team New Zealand.
La 38ª America’s Cup, in programma nel 2027 a Napoli, avrebbe dovuto rappresentare una straordinaria occasione per l’Italia: una vetrina mondiale per la vela, una ricaduta economica importante per il territorio e un’opportunità unica per consolidare l’immagine del nostro Paese come protagonista degli sport del mare. Purtroppo, allo stato attuale, la realtà sembra molto lontana dalle aspettative.
A far scattare l’allarme sono gli ultimi sviluppi sul fronte delle iscrizioni. L’uscita di scena di American Magic, team statunitense e protagonista delle ultime edizioni, è stata un vero terremoto. Non solo perché gli USA sono la culla dell’America’s Cup, ma perché rappresentavano l’unica realtà a stelle e strisce credibile per questa edizione. Al momento, infatti, nessuna barca americana sarà al via, un unicum storico per la competizione sportiva più antica del mondo.
A peggiorare il quadro è il silenzio assordante degli altri possibili challenger: Alinghi Red Bull Racing si è già defilata da mesi, i francesi non hanno ancora sciolto le riserve ed il termine per iscriversi è scaduto il 31 ottobre (pur con possibilità di ritardo a costo maggiorato).
Risultato? Al momento, il rischio più che concreto è quello di vedere a Napoli solo tre team in acqua: Emirates Team New Zealand (Defender), INEOS Britannia (Challenger of Record) e Luna Rossa.
Uno scenario ridotto all’osso, assolutamente lontano dalla dimensione internazionale e spettacolare che ci si aspetta da una America’s Cup.
A preoccupare non è solo il numero dei partecipanti, ma anche la gestione dell’evento. Da più parti arrivano critiche alla governance neozelandese e alla partnership che regge il nuovo protocollo della 38ª America’s Cup, ritenuta troppo rigida e distante dagli interessi sportivi globali.
Napoli, dunque, rischia di trovarsi al centro di una Coppa America storica sì, ma per motivi sbagliati.
Un vero peccato, perché per l’Italia questa doveva essere la sfida perfetta: la consacrazione dopo anni di crescita della vela nazionale, culminati con il successo mediatico e sportivo di Luna Rossa a Barcellona 2024 ed Auckland 2021.
Se davvero in acqua ci saranno solo tre team, la coppa del 2027 rischia non solo di essere un flop sportivo, ma anche una grande occasione mancata per il Paese, per Napoli e per tutto il movimento velico italiano. Adesso la palla passa ai prossimi mesi: tutto può ancora succedere, ma il tempo – e la credibilità dell’evento – iniziano a scarseggiare.

