Il sistema di controllo elettronico registra oltre 350 contravvenzioni, ma la navigazione rallenta e i benefici sono già visibili
Il Barcavelox, sistema elettronico per il controllo della velocità dei mezzi acquei a Venezia, compie un mese di attività e il bilancio è positivo. L’obiettivo – ridurre il moto ondoso e incentivare il rispetto dei limiti – sembra centrato. In città è già percepibile la differenza: lungo le rive i pedoni non devono più guardarsi dall’acqua che trabocca a ogni passaggio di un motoscafo.
La Polizia Locale, guidata dal comandante generale Marco Agostini, ha registrato una media di 10-14 contravvenzioni al giorno, per un totale di circa 350-400 in un mese. Un numero contenuto rispetto alle 12 tratte monitorate quotidianamente, sei fisse e sei variabili, sulle 74 complessive attivate a rotazione.
Il sistema funziona in modo analogo ai tutor autostradali: ogni infrazione viene verificata da un agente prima dell’emissione del verbale. Attualmente le targhe vengono inserite manualmente, ma è in arrivo una convenzione con Regione e Capitaneria di Porto che semplificherà la gestione.
I limiti restano molto rigidi: 5 km/h nei canali interni (Rio di Cannaregio, Rio Novo, Santa Giustina e altri), 7 km/h nel Canal Grande e Bacino San Marco, 11 km/h nel Canale della Giudecca e alle Fondamente Nove.
Non mancano le criticità, con alcuni giovani che di notte sfrecciano nascondendo la targa. Proprio per questo il sistema sarà progressivamente tarato per monitorare le aree più sensibili e contrastare i “furbetti”. La Polizia Locale è in costante dialogo con l’Autorità della Laguna per migliorare ulteriormente l’efficacia del dispositivo.

