SVBG lancia lo “SquadrON”: nasce a Trieste la prima squadra agonistica di wing foil

Guidati dal vicepresidente Dean Bassi, gli atleti della Società Velica di Barcola e Grignano puntano ai principali eventi nazionali e internazionali di wing foil

Dalle regate in deriva e altura a una nuova passione, e di nuovo all’agonismo. È un viaggio di andata e ritorno quello intrapreso da un gruppo di atleti della Società Velica di Barcola e Grignano che, guidati dal vicepresidente SVBG Dean Bassi, hanno dato vita allo “SquadrON”: un nome dal doppio significato, che unisce l’inglese al triestino, per indicare il nuovo team — il primo a Trieste — dedicato alla specialità del wing foil, con l’obiettivo di partecipare ai principali eventi agonistici del settore.

La nuova squadra agonistica della SVBG è composta da atleti di altissimo livello, a partire da Maria Vittoria Marchesini e Gabriele Benussi. Con loro, Zeno Tarlao, Luca de Vidovich, Niccolò Sangermano, Tommaso Salvi, Mattia Di Martino, Andrej Prassel, Adriano Condello e Alessio Castellan, tutti già noti nei campi di regata di diverse specialità veliche. Accanto agli atleti, il team di supporto in mare comprende Marco Tarlao e Stefano Zugna, con il supporto tecnico di Andrea Cella della Reptile Wetever.

Dopo il kickoff ufficiale di martedì scorso, in cui è stata annunciata la nascita dello SVBG SquadrON, sono già iniziati gli allenamenti tecnici.

“L’idea di questa nuova squadra agonistica — spiega il vicepresidente SVBG, Dean Bassi — consiste nel formare nuovi atleti di ogni età, dagli ex derivisti ai master, trasformando la dimensione ricreativa dell’uscire in mare con il wing foil in un nuovo agonismo. Quest’anno abbiamo inserito il wing foil anche nella nostra scuola vela estiva, proprio per creare maggiore attenzione verso le discipline foil, di cui il wing fa parte. Si tratta di uno sport riconosciuto da FIV e ISAF, in rapida crescita, che in futuro potrebbe diventare anche olimpico.”

Il wing foil è una disciplina velica in cui si utilizza un’ala gonfiabile — il wing — impugnata con le mani per sfruttare la forza del vento. L’atleta si trova su una tavola con hydrofoil, una struttura alare che permette di sollevarsi sopra la superficie dell’acqua, riducendo l’attrito e regalando la sensazione di volare. La vela non è ancorata alla tavola, ma tenuta liberamente dal rider, offrendo grande libertà di movimento.

Combinando elementi di windsurf e kitesurf, il wing foil ha conosciuto una rapida diffusione grazie alla sua accessibilità e semplicità strutturale: consente di navigare anche con venti leggeri e offre ampie possibilità di divertimento. Nel Golfo di Trieste, da Trieste a Grado passando per Marina Julia, si contano ormai almeno un centinaio di praticanti, che escono con la brezza estiva alle prime luci dell’alba o nelle giornate di Bora, spesso affiancati da appassionati provenienti da Austria, Slovenia e Croazia.

“L’obiettivo della Società Velica di Barcola e Grignano — conclude Bassi — è quello di partecipare nel 2026 alle tappe di Coppa Italia della specialità e ad appuntamenti internazionali come Le Défi Wind in Francia e la One Hour sul Lago di Garda, puntando anche a organizzare un campionato zonale.”

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