Si è conclusa a Lussinpiccolo la prima edizione del gran tour “Muda Adriatica”: premiazioni tra emozione e memoria di Straulino, ma in mare a vincere sono stati spirito di squadra e competizione
La prima edizione della regata L’Ammiraglia Gran Tour “Muda Adriatica” ha scritto la parola fine nella piazza di Lussinpiccolo, dopo giorni intensi di mare, vento e tattiche di regata. Un percorso che ha unito sport, tradizione e cooperazione internazionale, ma che in acqua ha messo in risalto soprattutto la qualità tecnica di barche ed equipaggi, protagonisti di sfide avvincenti fino all’ultimo bordo.
A trionfare nella Classe A è stata Barbarik, un Grand Soleil 46.3 armato da Giovanni Francesco Scolari, vera ammiraglia del gruppo di ingegneri del Nordest. Dietro di lei Orsobrillo (More 55 di Paolo Fioravanti) e Taiten (First 44.7 di Alessandro Di Maio), che hanno saputo difendere le proprie posizioni anche nei passaggi più impegnativi.
Nella Classe B, la battaglia è stata tutta croata con la vittoria di Orca, un First 40.7 timonato da Zavor Zanini da Pola, che si è aggiudicato anche la Line Honour come barca più veloce. Appena dietro, a confermare l’alto livello, la connazionale Raceberry (Pogo 12.5 di Petra Kliba), seguita da Best Regards (Bavaria 41 Exclusive di Gianni Monte), orgoglio del Friuli Venezia Giulia.
Il podio della Classe C ha premiato ancora la Croazia con Psyche, Beneteau First 35 di Mislav Kodaric Luxuria Adria Doo da Zagabria. Sul palco anche Birikò (Dufour 34 di Andrea Gravili) e Mary S (JKK 10.30 di Pavel Stolba) per completare la top three.
Da segnalare anche il certificato ORC, vinto dalla Raceberry croata, con un equipaggio interamente femminile composto da veliste provenienti da Croazia, Slovenia, Olanda, Germania e Bosnia-Erzegovina: un messaggio forte di sportività e inclusione.
A premiare gli equipaggi sono stati il simbolico Leone d’Argento, opere dell’Orafo Meneghetti di Venezia, insieme a doni speciali dell’Ente Turismo di Lussino e Prosecco Canella, per celebrare non solo le vittorie, ma anche la passione di chi ha solcato miglia e miglia di mare tra le coste adriatiche.
“Abbiamo visto regate vere, di grande livello tecnico, in uno scenario che è storia viva della vela,” ha dichiarato Mirco Sguario, presidente dello Yacht Club Venezia e del Comitato Organizzatore, che guarda già al futuro: “L’esperienza di questa prima edizione ci permette di lavorare con entusiasmo a L’Ammiraglia 2026, certi di attrarre ancora più armatori e velisti.”
Note: crediti immagini Nadia De Lazzari

