Chioggia, da Roma arriva il via libera allo scavo dei canali fino a -11 metri

Questa mattina dopo circa tre mesi di sedute tenutesi al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è stato definitivamente approvato il provvedimento con il quale viene autorizzato lo scavo del fondali del porto chioggiotto fino a 11 metri.

E’ un risultato storico per la nostra Città. Ho personalmente fatto parte, quale membro, della Commissione che ha licenziato il parere e ne ho seguito i lavori, in questi mesi, fino alla felice conclusione odierna – commenta il sindaco Casson – Ora sarà fondamentale un lavoro congiunto con la Regione stessa e con il Governo, già coinvolto dal Parlamento in tal senso in forza di un odg votato circa un mese fa, per reperire le risorse necessarie al fine di dare inizio ai lavori di scavo. Con ciò si consentirà di rendere operativo lo scalo chioggiotto, finora limitato, nella sua funzionalità, a causa di fondali troppo poco profondi per un porto degno di questo nome”.

Stamane l’ing. Andrea Ferrante, presidente della Commissione e primo relatore nella seduta decisoria odierna, ha evidenziato l’importanza del porto di Chioggia quale terminal fluvio-marittimo, con le prospettive di sviluppo che ciò deve comportare.

Ho sottolineato l’importanza dell’autorizzazione oggi ottenuta in funzione di uno scalo chioggiotto che si inserisca, in un quadro di sistema integrato, nella portualità veneziana, lagunare, metropolitana e quindi dell’Alto Adriatico – continua Casson – In tale prospettiva, andranno accelerate le procedure capaci di garantire, mediante l’unificazione delle Autorità portuali di Venezia e di Chioggia, una governance unitaria e organica, nella quale Chioggia stessa dovrà avere voce e ruolo. Quanto alla Regione, la presenza di stamani e il suo avallo all’intera operazione rischia di essere vanificato dalla recente presa di posizione in favore dell’impianto di GPL. Coerenza vorrebbe che all’esultanza di oggi per il risultato raggiunto, la Regione facesse seguire un provvedimento con il quale rivedere alla radice le decisioni già prese al riguardo, che rischiano, come detto, di vanificare integralmente l’obiettivo oggi conseguito. Attendo fiducioso che la Regione restituisca coerenza a se stessa”.

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