Occhi e anima per La Cinquecento

A poco meno di due settimane dal via, tante sono le imbarcazioni che stanno preparando il proprio armo in vista della quarantesima edizione de “La Cinquecento”, la storica regata d’altura organizzata dal Circolo Nautico Santa Margherita di Caorle; tra i tanti lupi di mare che si preparano ad imbarcarsi per percorrere le 500 miglia ce ne sono due in particolare che sono attori principali di una storia che vale la pena di raccontare, una di quelle storie che solo i veri marinai sanno costruire. Una storia fatti di occhi e di anima.

Protagonisti sono il triestino Berti Bruss, velista e radio-tele cronista di vela, dal 1989 la voce ufficiale della Barcolana e Egidio Carantini originario di Pavia che dall’età di 18 anni ha perso la vista a causa di una ciste sui nervi ottici. La partnership di Berti ed Egidio nasce in occasione del Giro d’Italia fatto insieme nel 2012 percorrendo 3750 miglia, da Trieste a Sanremo e ritorno, in 76 giorni. Un’esperienza ben raccontata all’interno del libro “Io i tuoi occhi, tu l’anima mia” edito da Pendragon.

Una barca, due uomini e un’avventura, qualla de La Cinquecento. Berti ed Egidio in questi giorni si stanno preparando a quella che sembra essere la prima partecipazione al mondo alla regata di un equipaggio composto da un velista non vedente e da uno normodotato ad una regata per due.

Dopo l’esperienza di “Io i tuoi occhi, tu l’anima mia”, Berti ed Egidio continuano il loro percorso, cimentandosi in una nuova prova di tenacia confidando in buone condizioni atmosferiche, in una 5/6 giorni non stop dove il peggior nemico sarà il sonno. 500 miglia da Caorle alle Isole Tremiti e ritorno, passando tra le isole di Lussino e Sansego in Croazia.

Il via alla quarantesima edizione verrà dato domenica 1 giugno dallo specchio acqueo antistante Caorle, dopo aver passato il  cancello posto di fronte alla Chiesa della Madonna dell’Angelo ogni imbarcazione seguirà la rotta dettata dall’esperienza o dall’intuito e farà le proprie scelte per oltre cinquecento miglia nel mar Adriatico, dove tra bonacce e ariette si insidiano anche forti colpi di bora e dove nulla è mai scontato fino all’arrivo.

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