Volvo Ocean Race: Team AkzoNobel oltre il muro delle 600 miglia in 24 ore

Team AkzoNobel ha stabilito il nuovo record di percorrenza sulle 24 ore della Volvo Ocean Race oggi, abbattendo la barriera delle 600 miglia. Un primato storico anche perché per la prima volta è statala figlia del detentore a strapparlo al padre: dalle mani di Torben Grael a quelle di Martine Grael. E il navigatore Jules Salter batte sè stesso…

Lo skipper olandese Simeon Tienpont e il suo equipaggio hanno migliorato il record esistente della Volvo Ocean Race di 596,6 miglia coperte in 24 ore, stabilito nell’edizione 2008-09 da Ericsson 4 dello skipper brasiliano Torben Grael. Al rilevamento delle ore 15 italiane, l’equipaggio della barca multicolore stava limando ulteriormente il record, raggiungendo le 601,63 miglia, a una velocità media di 25,08 nodi.

AkzoNobel è uno dei sette Volvo Ocean 65 che si stanno dando battaglia nella nona tappa del giro del mondo, partita la scorsa domenica da Newport, negli USA e diretta a Cardiff in Galles, e attualmente si trova in prima posizione, dopo aver superato i connazionali di Team Brunel.

“E’ fantastico essere i più veloci, e specialmente in queste condizioni dove si è veloci, ma in sicurezza.” Ha spiegato Simeon Tienpont. “Voglio ringraziare il nostro team di terra per aver preparato tanto bene la barca, il che ci da abbastanza fiducia per spingere a fondo sull’acceleratore. Per noi è una forte motivazione a continuare così, e a fare bene anche nella tappa. Bisogna andare avanti.”

Due dei componenti dell’equipaggio di Tienpont hanno un motivo in più per festeggiare il risultato, l’olimpionica Martine Grael che ha strappato il record dalle mani del padre e il navigatore Jules Salter che era a bordo anche di Ericsson 4 quando fu stabilito il precedente primato.

“Martine è certamente contenta, adesso può chiamare suo padre Captain Slow (Capitan Lento).” Ha scherzato lo skipper olandese. “E anche Jules sfoggia un bel sorriso, per aver battuto se stesso…”

Il record viene calcolato sulla distanza percorsa dal Race Management System, che registra la posizione della barca ogni 60 secondi e verrà ulteriormente controllato grazie ai dati GPS della barca per poter essere ratificato.

Team AkzoNobel però non è stata la sola barca ad aver ottenuto risultati eccezionali, tutte e sette hanno fatto registrare velocità bel oltre i 20 nodi grazie a un flusso di vento da sud che le sta spingendo verso il traguardo di

Cardiff. Purtroppo, tuttavia, tutte le cose belle finiscono e le condizioni praticamente perfette delle ultime ore cambieranno in maniera radicale quando la flotta raggiungerà una fascia di alta pressione, dove il vento è previsto essere leggerissimo.

Un cambiamento di scenario che potrebbe rappresentare un’opportunità per gli inseguitori di riavvicinarsi ai battistrada, con una vera e propria ripartenza a sole 500 miglia dall’arrivo.

Una notizia non esattamente positiva per i leader di AkzoNobel, che a oggi hanno un vantaggio di circa 10 miglia su Team Brunel e di circa 60 sui terzi, i danesi/americani di Vestas 11th Hour Racing, ma è una buona notizia per tutti gli altri.

Chi sicuramente desidera rifarsi sotto agli avversari sono i leader della classifica generale di MAPFRE, che ora sono quinti e hanno un distacco di più di 100 miglia. Ma anche i loro rivali più pericolosi per la vittoria della Volvo Ocean Race 2017-18, i franco/cinesi di Dongfeng Race Team. “Al momento non siamo molto in forma, i primi tre hanno preso vantaggio, ma tutto potrebbe cambiare quando entreremo nella zona di alta pressione.” Ha detto il timoniere di MAPFRE, Rob Greenhalgh. “Ma sopratutto Dongfeng non è lontano. Ce la possiamo ancora giocare e un posto sul podio si può ancora fare. Dobbiamo solo trovare le condizioni giuste per rientrare e un po’ di fortuna.”

“Abbiamo davanti un muro senza vento.” Ha detto lo skipper di Dongfeng, Charles Caudrelier, d’accordo con il suo rivale. “Significa che la flotta dovrebbe ricompattarsi molto e si potrebbe ripartire. Un finale come quello di Newport ma questa volta potrebbe andare bene per noi… L’unica piccola differenza è che la compressione non avverrà nelle ultime 10 miglia, ma a 600 miglia dalla linea.”

Dopo l’ultima giornata da record, Caudrelier è anche molto cauto a far previsioni sulla data di arrivo, e pensa che potrebbero essere necessari altri tre o quattro giorni per concludere la tappa.

L’ETA (Expected Time of Arrival) per le prime barche è prevista per la sera del 28 maggio, e il resto della flotta potrebbe arrivare il giorno successivo.

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