Volvo Ocean Race: Vestas 11th Hour Racing guida la carica verso l’Equatore

I sette team sono entrati nella zona dei Doldrum, una fascia di vento leggero e instabile, lo scorso lunedì e da allora ha fatto piccoli e difficili progressi verso nord, in una calura asfissiante.

Ma oggi, giovedì, quando mancano poco meno di 3.100 miglia al traguardo do Hong Kong e una sessantina all’Equatore, lo scenario è cambiato completamente grazie all’arrivo di una nuova brezza intorno ai dieci nodi. E, insieme alle nuove condizioni meteo, è arrivato anche un nuovo leader. Dopo alcune strambate nei punti e nei tempi giusti  infatti, i danesi/americani di Vestas 11th Hour Racing si sono portati in testa, sebbene con un margine molto ridotto. “Sono state 24 ore incredibili.” Ha spiegato lo skipper Mark Towill. “Ha fatto un caldo terribile e giocare con le nuvole non è stato affatto facile. Ci siamo posizionati bene e siamo felici di dove ci troviamo. Tutti hanno lavorato tanto. Speriamo che sia un’altra buona nottata, che si entri finalmente negli alisei un po’ più stabili.”

Il report delle posizioni mette Vestas 11th Hour Racing in prima piazza ma i distacchi fra le prime barche sono davvero minimi. Al rilevamento delle 14 Dongfeng Race Team e team AkzoNobel, rispettivamente secondo e terzo, sono a meno di un miglio dietro. Gli spagnoli di MAPFRE hanno 3,6 miglia di distacco con Turn the Tide on Plastic letteralmente appiccicato a loro.

Team Brunel di Bouwe Bekking stava ancora festeggiando l‘ingresso nel nuovo vento la scorsa notte, quando è rimasto vittima di un temporale improvviso. Il vento sotto le nuvole è saltato di 180 gradi, e il code zero in testa d’albero ossia la vela più grande a disposizione, è rimasto impigliato nelle sartie, facendo sdraiare la barca sull’acqua. L’incidente ha temporaneamente interrotto il progresso del team che ha rallentato ancora di più quando la barca si è trovata in un buco d’aria, incapace di tenere il passo di MAPFRE e Akzonobel. “La notte scorsa c’è stata aria. Stavamo andando a 18/20 nodi quando c’è stato un salto di 180 gradi. Una situazione in cui non è facile tenere se hai tutte le vele a riva.” Ha spiegato il timoniere americano Rome Kirby. “Il masthead zero è andato a finire nelle sartie e ci ha fatto sdraiare. Eravamo abbastanza vicini agli altri ma abbiamo perso un sacco.” Oggi Brunel si trova in settima posizione, a circa 24 miglia alle spalle dei leader. La sola consolazione per l’equipaggio di Bekking è stata la possibilità di fare una doccia nella pioggia torrenziale, dopo i giorni di calore estremo dei Doldrum.

Dopo essersi riavvicinato molto ai battistrada, anche Team Sun Hung Kai/Scallywag è purtroppo rientrato più tardi nel nuovo vento e ne ha pagato il prezzo, perdendo contatto con il gruppo di testa. La cartografia elettronica lo pone in sesta posizione davanti a Team Brunel perché si trova più a ovest, ma tatticamente la barca guidata da Dave Witt, che batte bandiera di Hong Kong, è nel posto meno favorevole.“Questa è una tappa molto importante per noi.” Ha detto lo skipper australiano. “Sarebbe una catastrofe se finissimo ultimi a casa nostra. Tutti sanno che questa è la tappa chiave per noi. Dobbiamo rimanere positivi e concentrarci per vincere, dobbiamo stare concentrati fino alla fine.”

Una volta negli alisei, la flotta dovrà decidere il posizionamento nord/sud che sarà deciso anche dal movimento di un fronte occluso presente in zona. Ci sono ancora molte decisioni importanti da prendere e molta strada per recuperare.

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