Ernesto Bertarelli entra nell’America’s Cup Hall of Fame

Lo scorso venerdì 21 ottobre, nel corso di una cerimonia presso lo storico New York Yacht Club, Ernesto Bertarelli, Patron di Alinghi, è stato ufficialmente inserito nell’America’s Cup Hall of Fame, l’istituzione che rende onore a tutti coloro che hanno dato un contributo significativo al più importante trofeo velico della storia moderna. Il riconoscimento postumo è stato conferito anche a Lord Dunraven per i risultati sportivi ottenuti alla fine del diciannovesimo secolo.

Ernesto Bertarelli è stato inserito nell’esclusivo novero degli appartenenti all’America’s Cup Hall of Fame per “essere stato il primo a vincere il trofeo nell’Europa continentale, per aver organizzato la 32a America’s Cup a Valencia – una delle edizioni di maggior successo dal dopoguerra – e per aver avuto una visione dell’America’s Cup che ha chiaramente superato i confini.” Il Comitato di Selezione ha infine concluso che “grazie ai successi ottenuti anche in altri circuiti estremamente competitivi, Bertarelli ha dimostrato una profonda capacità nel costruire team di successo e una notevole determinazione nel vincere. Ha creato una nuova tradizione vincente nella vela in Svizzera e ha sia inspirato che investito nella nuova generazione di velisti svizzeri.”

Subito dopo aver ricevuto il riconoscimento, Ernesto Bertarelli ha dichiarato: “icome socio del New York Yacht Club è per me un grande onore ricevere qui il benvenuto ed essere inserito nella Hall of Fame. L’America’s Cup è il Santo Graal del nostro sport e il NYYC, più di qualsiasi altro club, è stato fondamentale nella sua storia. Pensare che, anche in piccola parte, ho contribuito alla storia del Trofeo è un onore speciale, che rende più umili, qualcosa che non avrei mai pensato sarebbe accaduta. Il percorso che mi ha portato qui non è stato un viaggio in solitario, ma è stato possibile e condiviso dalle centinaia di persone il cui talento, passione e impegno hanno dato vita al Team Alinghi. A tutti loro, io dico, ricordate sempre l’obiettivo che ci eravamo dati in quegli anni: “creare un team di cui andare orgogliosi. Ci siamo riusciti!”

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