Caso Doping: La posizione del DT Michele Marchesini

La dichiarazione del Direttore Tecnico Michele Marchesini sul caso della velista del 470 femminile Roberta Caputo, che è stata trovata positiva alla sostanza Clostebol Metabolita a seguito di un controllo “fuori competizione” – disposto da NADO ITALIA – effettuato a Napoli il 6 luglio 2016.
Come già pubblicato ieri, la Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping ha provveduto a sospendere l’atleta in via cautelare, accogliendo l’istanza proposta dall’Ufficio di Procura Antidoping. Roberta Caputo, timoniere, già inserita nella Squadra di Vela per Rio 2016, non prenderà parte ai Giochi Olimpici. Al suo posto, nella classe 470, insieme con Alice Sinno, ci sarà Elena Berta, che in proposito ha rilasciato una dichiarazione.

Michele Marchesini (DT della Squadra Italiana di Vela)
“L’esclusione di Roberta Caputo dalle Olimpiadi, per positività ad un farmaco anabolizzante, è un fulmine a ciel sereno che ha colpito tutta la Squadra Azzurra. Naturalmente attendiamo l’esito delle contro-analisi prima di fare delle valutazioni anche se, dai dati al momento in nostro possesso e dalle dichiarazioni della stessa atleta, sembrerebbe trattarsi di una gravissima leggerezza.
Per quanto riguarda il punto tecnico, situazioni di questo genere richiedono tempi di reazione molto rapidi e in proposito il Comitato Olimpico si è confrontato con noi immediatamente, optando innanzitutto per la conferma della disciplina e quindi per quella della prodiera Alice Sinno. Il nominativo scelto in sostituzione di Roberta Caputo al timone del 470 femminile Italiano a Rio, come ufficializzato ieri, è quello di Elena Berta, atleta in possesso dei minimi Olimpici e già presente nella “long list” ufficiale. Elena Berta ha un livello tecnico molto vicino a quello di Roberta Caputo ed inoltre aveva già fatto coppia con la Sinno a inizio quadriennio. Si tratta di una timoniera con caratteristiche diverse, più ragionatrice che istintiva come impostazione tecnica, capace di buone velocità sui bordi. Si tratterà ora di ricercare gli equilibri corretti tra le due Atlete nella esecuzione del gesto atletico e nella gestione tattica della regata come, in generale, nell’affrontare questa sfida.
Quella che stiamo fronteggiando è una situazione difficile, con tempi molto stretti ma questo non ci impedisce di continuare a lavorare con la massima serietà per ottenere il miglior risultato possibile”. Andremo avanti day to day e step by step.

Elena Berta (470 femminile)
“Sono molto triste per Roberta Caputo, mi è dispiaciuto appena ho ricevuto la notizia e la situazione non è certo cambiata. A lei va il mio primo pensiero, io vengo in secondo piano, anche se è chiaro che essere stata chiamata per partecipare ai Giochi in rappresentanza dell’Italia non può non essere motivo di orgoglio. Conosco bene Roberta, pur essendo state sempre avversarie ci siamo rispettate fin da subito, anche perché ci conosciamo da quando eravamo bambine, avevamo 8 anni quando abbiamo fatto il primo raduno, per cui siamo cresciute insieme. Purtroppo è incappata in un errore che sta pagando caro, la sua è stata solo una disattenzione e immagino che per questo sarà distrutta.
Per quanto mi riguarda, non ho ancora realizzato bene quello che sta accadendo, ma so che da qui alle Olimpiadi dovrò impegnarmi al massimo e dare il meglio di me stessa, anche se il tempo che abbiamo a disposizione con Alice è ovviamente ridotto per cercare di trovare gli automatismi e l’armonia giusta per regatare ai Giochi”.

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