Ingemar sbarca nella penisola arabica

É quasi il caso di dire che Ingemar, leader in Italia nella costruzione di strutture galleggianti per porti turistici, abbia trovato ‘l’oro nero’ nella penisola Arabica, ma non fra le dune di un deserto o nei giacimenti delle profondità marine, bensí sulle coste del Mar Rosso e del Golfo Persico di due Paesi in continua e rapida crescita.

In Kuwait Ingemar assume la responsabilità della progettazione esecutiva, della fornitura degli elementi strategici e della produzione e installazione dei pontili per due nuovi marina, mentre in Arabia Saudita opera in qualità di ‘main-contractor’, producendo e trasportando manufatti e impianti dall’Italia: due diverse impostazioni in relazione alle differenti esigenze del cliente e del mercato.

Kuwait: continua senza sosta la costruzione in sito degli elementi per La’ala Al-Kuwait Sabah Al-Ahmad Sea City, uno stupefacente progetto in 10 fasi iniziato nel 2003 su un’area di 64 km quadrati a sud di Kuwait City sul Golfo Persico, che sta facendo sorgere dal nulla una citta_ da 100.000 abitanti con piu_ di 200 Km di nuove coste affacciate su una rete di canali e lagune artificiali sottratte alle sabbie del deserto.

La prima darsena ‘firmata’ Ingemar è stata inaugurata ad Aprile di quest’anno dopo solo 18 mesi di lavori, con 406 posti barca da 10 a 40 m su pontili e finger ancorati con pali infissi nel fondale sabbioso, mentre il secondo grande marina, per altre 633 imbarcazioni, è in fase di finalizzazione e sarà presumibilmente operativo già dall’inizio del 2016. I moduli di pontile hanno larghezze di 3 e 4m e lunghezza variabile fino a 20m, i finger dimensioni fino a 30x3m e i frangionda 20x4x2m con dislocamento di 65ton.

Molti elementi hanno richiesto una progettazione ad hoc per seguire le esigenze di layout dei marina e realizzare grandi piattaforme di snodo e per aree di ristoro grandi fino a 16x16m: la superficie galleggiante delle due darsene misura complessivamente 40.000mq, per uno sviluppo di 17 km di pontili e finger. Gli elementi sono del tipo “all concrete” a galleggiamento continuo, con struttura in calcestruzzo, armature in acciaio zincato e fibre di polipropilene e nucleo inaffondabile in polistirolo espanso; il fondo e protetto con uno strato di materiale plastico ad alto spessore per preservarne l’integrità e prevenire la forte aggressione dei molluschi e della flora marina delle acque del Golfo. Arabia Saudita: prosegue la fruttuosa collaborazione per lo sviluppo di una moderna rete costiera per l’attracco delle unità navali governative, che vede il Gruppo Ingemar impegnato con continuità sin dal 2012; un incarico importante e di grande impegno tecnico, organizzativo e produttivo, che ha visto l’azienda italiana prevalere, a seguito di una severa selezione, sui maggiori Gruppi internazionali.

Ai positivi risultati dei due impianti pilota realizzati con pontili galleggianti Ingemar da un contractor locale, sono seguiti altri 11 approdi, 7 sulle coste del Mar Rosso e 4 su quelle del Golfo Persico, realizzati chiavi in mano direttamente dalla società milanese in veste di appaltatore. Attualmente il Gruppo sta progettando 20 nuovi approdi per le unità di pattugliamento, che saranno ancora prodotti nello stabilimento di Casale Sul Sile per richiesta espressa del committente e installati in altrettante località della costa Saudita entro il prossimo Agosto 2016: un ulteriore segnale di apprezzamento della qualità del ‘Made in Italy’ esportato da Ingemar.

Un accento importante é stato ancora una volta posto sul concetto di modularitá e trasportabilitá degli elementi, che a seconda delle esigenze, vengono configurati per relizzare approdi da 4 a 8 unità navali. I pontili galleggianti sono realizzati in acciaio zincato e verniciato per una miglior protezione, con unità galleggianti in calcestruzzo e piani di calpestio in legno esotico pregiato. I finger di ormeggio, di nuova concezione, presentano nuove caratteristiche strutturali e innovative giunzioni incorporate nei pontili che consentono l’accosto di unità di maggiori dimensioni senza ulteriori vincoli al fondo.

L’esigenza di installare nuovi appordi anche in località non perfettamente protette dal moto ondoso ha suggerito l’impiego di elementi frangionde galleggianti che saranno realizzati con elementi in cemento armato e nucleo in polistirolo delle dimensioni di m 12×4,50×2,30 circa e del peso di 55ton, posizionati in serie per realizzare barriere di lunghezza variabile in relazione alle specifiche esigenze dei siti.

Gli elementi finali sono ottenuti con l’accoppiamento rigido da effettuarsi a piè d’opera di 2 moduli che vengono realizzati nello stabilimento di Casale sul Sile e spediti in container ai siti di installazione.

Proprio la crescente richiesta di pontili e frangionde galleggianti in cemento armato e le strette tempistiche imposte per l’esecuzione dei progetti hanno suggerito quest’anno un ampliamento e un’implementazione delle aree produttive di Casale destinate a questi grandi manufatti.

Le unità produttive, di proprietà di Ingemar T&S, sono composte da una superficie coperta di circa 2000mq per uffici e stabilimento e di 5000mq di aree attrezzate per il carico, la movimentazione e lo stoccaggio dei materiali e la realizzazione di elementi prefabbricati in appositi capannoni retrattili. Parallelamente alle attrezzature di produzione dei pontili fino a 12x3x1,20m è entrato in funzione un nuovo prefabbricato che alloggia un grande cassero modulare per la produzione di frangionde fino a 20x4x2,40m. Una gru fissa da cantiere copre tutta l’area esterna per servire il confezionamento dei getti e la movimentazione dei materiali stoccati.

Un investimento molto importante per il nostro Gruppo – ha sottolineato con orgoglio il presidente Lorenzo Isalberti – in funzione di una crescente richiesta di queste grandi strutture e nella convinzione che solo in un ambiente appositamente attrezzato, con le proprie maestranze e sotto il controllo del proprio personale tecnico si possano assicurare la qualità e la costanza qualitativa indispensabili per questi complessi elementi strutturali.

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